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Studio Ginecologico e Medicina della Riproduzione del dottor Giampiero Russo

Specialista in Ostetricia e Ginecologia

Contraccezione

Sin dall’epoca dei romani l’uomo ha sempre cercato di controllare la propria fertilità, con i metodi più variati e mutuando sistemi utilizzati anche dal mondo animale. Basti pensare che il primo esempio di spirale, si ritrova addirittura citato nella Bibbia. Laddove i cammellieri introducevano una pietra a dorma di losanga nell’utero delle cammelle, prima di attraversare il deserto per impedire che queste fossero in stato di gravidanza durante un percorso così faticoso ed impegnativo.

La pillola anticoncezionale

È sicuramente il metodo di prima scelta, il più sicuro ed il più efficace: si tratta di uno dei farmaci più studiato al mondo ed è in circolazione da oltre 50 anni, rimanendo il sistema migliore per eccellenza. Ovviamente sono stati fatti dei progressi nei componenti che la costituiscono e nei dosaggi e ciò la ha resa più sicura e con minori effetti collaterali; anzi da qualche tempo sono in commercio una serie di pillole che uniscono all’efficacia contraccettiva benefici su altri organi ed apparati. In sostanza la pillola estroprogestinica contiene due sostanze ormonali, associate in varia quantità e qualità che bloccano l’ovulazione, rendono il muco del collo dell’utero meno permeabile agli spermatozoi ed inoltre a livello dell’endometrio (la parte interna dell’utero) non consente l’eventuale annodamento di un embrione.

La mancanza dell’ovulazione si ottiene mediante il blocco della produzione di due ormoni ipofisari: FSH ed LH, che sono le gonadotropine e che stimolano nell’ovaio la normale progressione dei follicoli fino ad avere un ovocita maturo. Il muco cervicale diviene più scarso e più denso e quindi non penetrabile dagli spermatozoi, mentre l’endometrio diviene sottile e non adatto ad un eventuale impianto. L’efficacia anticoncezionale sfiora il 99 %. Esistono diverse formulazioni della pillola, composte da 21 (le più comuni), 24 e 28 giorni. Di solito si inizia l’assunzione dal primo giorno del ciclo mestruale per 21 giorni e poi segue una settimana di pausa (durante la quale si manifesta il ciclo mestruale); Trascorsi i sette giorni di pausa si ricomincia l’assunzione con una nuova confezione. Nel caso delle pillole a 24 compresse la pausa si riduce a quattro giorni mentre nelle pillole a 28 compresse non è necessario fare alcuna pausa: ciò è forse meglio da un punto di vista mnemonico che evita di dover ricordare date di riavvio della terapia.

La scelta della pillola contraccettiva va personalizzata: alcune caratteristiche come il peso, l’età, il tipo di pelle, l’assetto ormonale, la presenza di patologie condizionano la scelta di una pillola anziché un’altra per cui la scelta va fatta dal ginecologo. Altri effetti benefici e non contraccettivi della pillola sono la mancanza di dolori mestruali, l’esatta regolarità del ciclo, la riduzione dell’acne e della seborrea (pelle grassa), il contenimento dei disturbi premestruali, la riduzione della quantità di sangue perso ad ogni ciclo, la possibilità di modulare le mestruazioni in caso di necessità, la scomparsa di eventuali piccole cisti ovariche disfunzionali.

La pillola contraccettiva può essere assunta da tutte le donne sane, a cui, in alcuni casi, viene prescritta una serie di analisi del sangue di screening. È buona norma non fumare, effettuare periodici controlli nonché l’esecuzione del pap test ed una visita annuale dal ginecologo così nda poterla assumere con assoluta sicurezza. Il vantaggio della pillola contraccettiva rispetto ad altri sistemi è che è gestita direttamente dalla donna, non interferisce con l’atto sessuale, è reversibile nel monto in cui una donna desidera la gravidanza, è abbastanza semplice nell’utilizzo ed è comunque un metodo con una efficacia vicina al 100%. Tra gli svantaggi ricordiamo che è necessario ricordare l’assunzione quotidianamente e che non protegge dalle malattie che si possono contrarre coi rapporti sessuali; inoltre se si assumono farmaci può esserne ridotta l’efficacia.

Alcune precauzioni vanno prese se si dimentica di assumerla regolarmente: in caso di dimenticanza si può assumere entro le dodici ore successivi e deve essere utilizzato un altro metodo di supporto contraccettivo oltre a continuare a prendere le rimanenti pillole regolarmente. Se, per caso si hanno vomito e diarrea nell’immediatezza dell’assunzione della pillola, l’assorbimento può essere stato incompleto e deve essere utilizzata una misura contraccettiva supplementare. Inoltre bisogna ricordare che l’effetto contraccettivo è garantito dopo l’assunzione di almeno dieci pillole della prima confezione dopodiché la contraccezione è efficace anche nella settimana di intervallo.

Il cerotto contraccettivo

Anche questo, come l’anello vaginale, è da considerarsi un contraccettivo di tipo ormonale, poiché le due sostanze presenti nella pillola vengono somministrate per via cutanea anziché per via orale. Il meccanismo d’azione è lo stesso della pillola. Va applicato al primo giorno del ciclo mestruale e settimanalmente sostituito per tre settimane, mentre la quarta settimana non si applica nulla e durante quest’ultima si verifica il ciclo mestruale.

Ha il vantaggio di non dover ogni giorno ricordare di assumere qualcosa, come accade per la pillola ed è quindi utile per chi più smemorata deve solo ricordarsi una volta alla settimana di cambiarlo. Qualche problema può presentarsi per alcune donne che hanno la pelle particolarmente grassa per cui il cerotto può non aderire bene e soprattutto nelle stagioni estive, nel caso di applicazione su aree esposte e non protette: infatti in tali casi cresce la possibilità che il cerotto si distacchi e quindi non sia più efficace. Le controindicazioni sono sovrapponibili a quelle della pillola estro progestinica.

 

L’anello vaginale

È comunque un contraccettivo ormonale, perché si tratta di un anello flessibile e trasparente di un materiale inerte (cioè che non ha influenze negative a contatto con le mucose della donna) che libera ormoni estrogeni e progestinici all’interno della vagina della donna che lo usa. Tale piccolissima struttura va inserita in vagina da sola e lasciata in sede per tre settimane, dopodiché viene rimossa per una settimana, durante la quale comparirà il ciclo mestruale. Ogni anello deve essere introdotto rispettando le comuni regole igieniche e può essere usato una sola volta. L’anello vaginale ha sicuramente la comodità di utilizzo relativa al fatto di non dover ricordare ogni giorno di dover assumere la compressa, come accade per la pillola contraccettiva. Alcuni partner lamentano di sentirne la presenza all’intero della vagina della donna durante i rapporti sessuali: in questi casi può temporaneamente essere rimosso e dopo il coito reintrodotto in vagina. Tutto ciò richiede una certa dimestichezza col proprio corpo. È un sistema contraccettivo molto usato dalle donne dei paesi nord europei ed è abbastanza efficace.  

La spirale

Un piccolo dispositivo inserito all’interno dell’utero della donna è capace di impedire l’attecchimento di un eventuale embrione e conseguentemente una gravidanza non desiderata. È un metodo contraccettivo che si conosce da parecchi anni e che può essere utilizzato preferibilmente da donne che hanno già avuto parti spontanei o da persone in cui l’utilizzo della pillola estro-progestinica sia controindicato (trombofilia, etc.). Si tratta di un piccolo dispositivo, a forma di T, in alcuni casi, di rame che viene introdotta attraverso l’orifizio uterino esterno all’interno dell’utero, nella camera endometriale. Il posizionamento corretto può essere verificato attraverso l’esecuzione di una ecografia transvaginale. L’applicazione della spirale tuttavia non impedisce l’instaurarsi di una eventuale gravidanza al di fuori dell’utero (gravidanza extra-uterina) e necessita per la sua collocazione dell’intervento del ginecologo sia quando viene inserita per la prima volta sia al momento della rimozione. Solitamente la spirale rimane nella sua sede per un periodo massimo di cinque anni e richiede almeno un controllo annuale con ecografia per valutarne l’esatto posizionamento.

A volte le donne riescono a percepire all’interno della vagina i fili della stessa e così effettuare una forma di autocontrollo della stessa. Il periodo migliore per applicarla e per rimuoverla è nei primi giorni del ciclo mestruale. È raro, ma non impossibile, che la spirale venga persa ed espulsa con un abbondante ciclo mestruale o che si possa instaurare una gravidanza in utero con la contemporanea presenza del dispositivo all’interno dell’utero. Altra remota possibilità è che la spirale venga persa e che essa si reperisca all’interno della cavità addominale: ciò rende necessario l’esecuzione di una Rx dell’addome ed un eventuale intervento chirurgico in laparoscopia per poterla rimuovere. Le pazienti che si sottopongono a RMN (risonanza magnetica nucleare) devono dichiararlo al radiologo perché il dispositivo, essendo metallico, può muoversi per via dei campi magnetici che la risonanza crea: per tale motivo o si opta per una TAC oppure la spirale va temporaneamente rimossa dall’utero.

L’efficacia della spirale è elevata ma non protegge, come invece il profilattico, dalla trasmissione di malattie che si possano trasmettere con i rapporti sessuali. Alcuni partner “più sensibili” dicono di percepire durante il coito la presenza dei fili della spirale: a questo si può solitamente ovviare tagliando il più corti possibile per evitare tale discomfort. Esiste anche un tipo di spirale, medicata al progesterone, che oltre alla contraccettizione ha un effetto terapeutico nel controllo del ciclo in caso di menorragie, fibromatosi uterina e forme di iperplasia endometriale di tipo lieve. In tal caso il progesterone, liberato lentamente dalla spirale, per un periodo di cinque anni, ha l’effetto di inibire la crescita dell’endometrio e con ciò si ottiene un controllo della mestruazione, con contenimento della quantità e della durata della mestruazione fino addirittura alla sua possibile scomparsa. La disponibilità di questa spirale medicata al progesterone ha evitato a molte donne l’intervento chirurgico di asportazione dell’utero (isterectomia), ripetute revisioni della cavità uterina e lo stato anemico che spesso accompagnava queste pazienti. Anzi la possibilità di “accompagnare” tali pazienti fino ad una menopausa naturale e spontanea consente di ridurre gli interventi demolitori. Ovviamente la spirale non fa regredire fibromi o uteri di dimensioni enormi ma può essere utilizzata per controllarne i sintomi emorragici.

La contraccezione d’emergenza

La cosiddetta “pillola del giorno dopo” viene utilizzata entro un periodo massimo di 72 ore da un rapporto non protetto o in cui ci sia stato il fallimento di altre metodiche contraccettive (rottura del preservativo o dimenticanza dell’assunzione della pillola contraccettiva). Inoltre si può utilizzare in occasione di rapporti in cui il “coito interrotto” sia stato inefficace e ci sia stata eiaculazione all’interno della vagina e/o sui genitali esterni. La “pillola del giorno dopo” può essere utilizzata anche per un rapporto sessuale occasionale, ben sapendo che non protegge dalle malattie che si possono trasmettere per via sessuale e che se si hanno rapporti stabili e ripetuti non è il metodo migliore per fare contraccezione.

È considerata l’ultima spiaggia della contraccezione laddove qualcosa non ha funzionato ed è efficace quanto più viene assunto vicina al momento del rapporto: più l’assunzione è ritardata maggiore la possibilità che la pillola del giorno dopo non sia efficace. Si tratta di una sostanza ormonale (levorgestrel) di tipo progestinico che riduce la possibilità statistica di una gravidanza non desiderata. Tale metodica contraccettiva non deve sostituirsi alle forme tradizionali di contraccezione che offrono una protezione maggiore, di lunga durata (tutto il periodo di assunzione della pillola tradizionale o del mantenimento della spirale). Solitamente non si hanno grandi effetti collaterali ma talora si possono avere: cefalea, nausea, conati di vomito, dolori addominali: tutto ciò è transitorio e non deve preoccupare chi l’ha utilizzata. È conveniente non utilizzare altri farmaci in concomitanza alla pillola del giorno dopo.

 

 

 

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